DREAMWEB

GENERE: Adventure | PRODUTTORE: Empire | SVILUPPATORE: Creative Reality | GIOCATORI: 1 | ANNO: 1994
Il più improbabile capolavoro assoluto degli anni Novanta? Una piccola, dimenticata, produzione inglese uscita in sordina a metà decennio, su piattaforme in procinto di lasciare questa valle di lacrime (AMIGA) o per le quali l’intrattenimento elettronico non era esattamente la funzione primaria (PC). E, per di più, appartenente ad un genere (l’avventura grafica) che, in quella fase storica e dopo aver disseminato di meraviglie le annate precedenti, si stava oramai incamminando sul viale del tramonto, sostituito dalle fantasmagoriche promesse che il poligono in tempo reale sussurava, licenzioso, alle orecchie dei videogiocatori meno accorti.

Eppure, a dispetto del suo basso profilo, rifrequentare oggi Dreamweb lascia stupefatti e commossi esattamente come la prima volta. Perché vestire i logori panni del barista Ryan, sulle cui spalle il fato ha caricato un fardello colossale, era, è e sempre sarà esperienza epifanica e toccante come quasi mai prima e rarissimamente dopo. Traguardo straordinario, questo, tagliato dagli autori Neil Dodwell e David Dew seguendo sino in fondo e senza compromessi le proprie idee, collocate lungo tre grandi direttrici: un'ambientazione modellata con visione d'insieme imbattibile e cura del dettaglio maniacale; una trama magnificamente articolata nonché oltremodo carica di nerissime ed apocalittiche suggestioni, tutta incentrata su un tema difficilissimo come l'ineluttabilità del destino; una sceneggiatura semplicemente perfetta nel fare da collante alla vicenda e nel tratteggiare in maniera indelebile personaggi e momenti con pochi, magistrali, dialoghi. Il coinvolgimento del giocatore diviene perciò totale. Immergersi nelle profondità dell'opera Creative Reality significa infatti divenire tutt'uno col suo protagonista, agendo, pensando e vivendo come lui, per un risultato in grado di lasciare segni indelebili anche sul più cinico e navigato degli inconsci. "Immersività" ma anche "plausibilità" sono di conseguenza le parole chiave in Dreamweb. Ed ogni singolo elemento, anche il più insignificante, risponde a tali, ambiziosi, requisiti. Ecco quindi il futuro marcio e distopico nel quale ci si muove venire raccontato con meravigliosa e crudissima perizia. L'interfaccia farsi intuitiva, flessibile e funzionale. L'interazione con locazioni ed oggetti divenire pressoché completa e gli enigmi risultare sempre leggibili, brillanti e mai avulsi dal contesto. Anche la progressione verso i titoli di coda, infine, è mozzafiato: quella di Ryan non è un trafila di scollegati, cervellotici trabocchetti, ma un’indagine realistica e coerente e come tale va condotta, raccogliendo ed analizzando indizi, interrogando persone, esplorando luoghi e venendo brutalmente a capo di situazioni potenzialmente mortali.

A raggiungere simili vette contribuisce, ovviamente, anche la narrazione. Come in un romanzo di James Ellroy, la successione degli eventi è prima connotata da un ritmo che parte lento per farsi progressivamente sempre più travolgente e poi resa indimenticabile da un finale tragico ed inaspettato. Il quale, altro tocco di genio, si guarda bene dal dirimere molti dei dubbi sorti fino a quel momento. Anzi, infittisce ulteriormente il più sconvolgente: l'incubo di Ryan è reale o solo il frutto perverso della sua psiche attaccata dalle allucinazioni, come straordinariamente raccontato nelle quaranta pagine del Diary of a (Mad)man cartaceo allegato a ciascuna copia del gioco? Tutta la vicenda, già fosca e claustrofobica di suo, è inoltre avvolta da un’atmosfera cupa e opprimente, resa ancor più plumbea dalla fenomenale colonna sonora Ambient, pronta ad esaltare al massimo l’efficacia di ogni fase, comprese quelle più cruente o quelle sessualmente più esplicite (ma nulla, in Dreamweb, è gratuito o ingenuo e la maturità e l’equilibrio della messa in scena lasciano stupefatti).

Con talento ed intelligenza rare, Dodwell e Dew hanno modellato una delle avventure più affascinanti, personali ed emotivamente intense di sempre. Un drammatico, violento noir fantascientifico colmo di oscura disperazione e figlio dell'inequivocabile maestria, della bruciante passione e della totale padronanza dei propri mezzi espressivi dei suoi creatori. Ecco perché chiunque, anche chi non apprezza particolarmente la categoria a cui Dreamweb appartiene, dovrebbe lasciare da parte pigrizie e pregiudizi e lasciarsi avvolgere fra le sue maliose spire. Non farlo significherebbe perdersi una delle migliori storie mai raccontate con l'ausilio di un mouse e di una tastiera.
Andrea Corritore
Dreamweb

Dreamweb

Dreamweb

Dreamweb

© 2005 Retrocritics
Powered by dando.sando@gmail.com