F-ZERO X

GENERE: Racing | PRODUTTORE: Nintendo | SVILUPPATORE: EAD | GIOCATORI: 1-4 | ANNO: 1998
E' una sensazione dalla quale non si torna più indietro. Avvolge con i suoi tentacoli. Diventa liquido amniotico pronto a riempire narici e polmoni. Si impossessa del corpo. Fa flettere e tendere i muscoli. Comprime il cuore sino a lambire i confini di rottura dei tessuti. Si chiama velocità massima. Ed F-Zero X ne è il padrone assoluto ed incontrastato.

La conosce, la domina, la sfrutta sino in fondo per compiere una rivoluzionaria opera di scarnificazione strutturale ed estetica sul genere a cui appartiene (il gioco di corse futuristico), eliminando tutto il superfluo col fine ambizioso di raggiungerne e catturarne l'anima. Per ottenere ciò non finge di arricchire quanto offre con armi o potenziamenti aggiuntivi e non incanta con velleità estetiche alla moda o musiche su licenza. Figlio prediletto di massa ed accelerazione, F-Zero X è infatti un demiurgo severamente austero che, per i propri scopi, si accontenta solamente di trenta velivoli a gravitazione magnetica ed altrettante piste dalla conformazione torcibudella. L'essenzialità della sua filosofia lo costringe quindi a rimettere al centro della scena l'interattività, inevitabilmente espressa dalla coppia di elementi che più la connotano: il sistema di controllo e la progettazione dei tracciati. Due poli intimamente connessi l'uno all'altro sino a formare un insieme unico, coerente, coeso al limite del monolitismo e proprio per questo assurdamente perfetto e bilanciato in ogni suo aspetto.

Ecco allora i comandi farsi pura goduria analogica, tanto immediati ed accessibili quanto precisi ed articolati. Ecco il track design divenire tempio dorato che per verticalità, complessità, varietà e possibilità di interazione non ha ancora oggi concorrenti. E che, proprio valorizzando le capacità motorie dei bolidi tramite un costante flusso di trovate in precario equilibrio tra la bestemmia da scomunica e l'esaltazione più estatica, genera un'armonia ludica mozzafiato. L'unione inscindibile fra i due mondi è celebrata dalle meccaniche, a loro volta imperniate su due cardini: la slittata controllata ed il boost. La prima serve da un lato ad accentuare il raggio di curvatura, dall'altro a stabilizzare la traiettoria per evitare pericolosi testacoda. Il secondo consente invece un temporaneo ma allucinante scatto, indispensabile per strappare sorpassi al limite del suicidio ed involarsi verso il sudato traguardo. Un vantaggio ottenuto a scapito di una discreta quantità di energia, ulteriormente diminuita anche da urti e incidenti. All'esaurirsi dell'apposita barra indicatrice la navetta esplode e la gara è persa definitivamente. Alle funzionalità di base si aggiungono le tecniche avanzate (attacco rotante/scatto di lato/gestione del volo), la cui progressiva scoperta garantisce ulteriore, grandiosa, profondità e va di pari passo con quella dei circuiti, in un percorso congiunto irto di difficoltà ma anche ricchissimo di libidinose soddisfazioni. Perché padroneggiare la vastissima rosa di facoltà operative presenti, impiegarle nel modo più appropriato al contesto ambientale nel quale si gareggia ed amministrare con oculatezza le poche risorse messe a disposizione, sono i tre concetti chiave che F-Zero X obbliga ad apprendere, comprendere e governare. La ricompensa per chi riesce nell'epica impresa è la smisurata amplificazione del divertimento in arrivo dopo la necessaria pratica e la costruzione, passo dopo passo, di un'epifania videoludica indimenticabile.

Esperienza eccitante e resa ancor più straordinaria dall'ostinazione con la quale F-Zero X tenta in ogni momento di provocare all'incauto giocatore una serie ininterrotta di infarti del miocardio. L'inclinazione delle inquadrature esalta ed accentua la spaventosa spinta alla quale sono sottoposte le aeronavi. Gli avvolgenti effetti sonori ricreano con impressionante efficacia la frequente rottura della barriera del suono. Le cafonissime musiche Speed Metal sottolineano con la giusta dose di carica emotiva quanto avviene su schermo. E l'illusione di sfrecciare a rotta di collo superando i millecinquecento chilometri orari si fa tangibile, concreta, talmente reale da far quasi perdere la testa. Una continua, elettrizzante, scarica di adrenalina sparata in vena a sessanta fotogrammi al secondo solidi come l'acciaio, abilissima nel modellare, con il suo scorrere, una delle più colossali pietre miliari mai scolpite durante gli anni Novanta.

Perché proprio questo è F-Zero X: un capolavoro assoluto che, col suo asciutto minimalismo, con la sua sconfinata, irresistibile giocabilità e con la sua incendiaria passione, entra di forza nella storia con la stessa dirompente potenza di un meteorite in caduta libera nell'atmosfera. Una produzione immortale, così importante che solo il diretto erede, nato su Game Cube cinque anni più tardi, riuscirà (non senza fatica) ad eguagliarne la strabiliante spettacolarità. Ma non la monastica purezza. Quella, per fortuna, rimane tutt'ora inimitabile.
Andrea Corritore
F-Zero X

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