WINDS OF THUNDER

GENERE: Shoot'em Up | PRODUTTORE: Hudson Soft | SVILUPPATORE: RED | GIOCATORI: 1 | ANNO: 1993
In mezzo a tutti i grandi capolavori andati a cementare il culto di quella scatoletta delle meraviglie chiamata PC-Engine, Winds of Thunder è un oggetto quasi alieno: nonostante sia privo dell'alone di leggenda che circonda Akumajo Dracula X: Chi no Rondo, né raggiunga le folli quotazioni di Ginga Fukei Densetsu Sapphire, il solo ricordarne il titolo provoca non pochi brividi lungo la schiena dello sparuto gruppo di appassionati che ebbe, al tempo, occasione di apporvi sopra le proprie avide manaccie. Una sorta di culto tra i culti, venerato ma con moderazione, ricordato ma non da tutti, rigiocato ma da troppo pochi. Epperò capace, anche a così tanti anni di distanza, di regalare all'apparato cardiovascolare del solitario sprovveduto che vi si approccia scosse telluriche ancora sconquassanti.

Con Winds of Thunder, RED (piccola compagnia stabilitasi sotto l'ala protettrice della ben più grande Hudson Soft) ritorna sui binari dello sparatutto a scorrimento orizzontale dopo i fasti del grandioso e quasi omonimo Gates of Thunder, uscito l'anno prima. Laddove questo era però classicamente fantascientifico e apocalitticamente futuristico, l'altro mischia le carte in tavola e, con mossa temeraria, sfoggia un'ambientazione fantasy pseudo-medioevale (tratteggiata con nipponica sensibilità) caratterizzata da fascino ed atmosfera irresistibili. Il protagonista è Randy, prode guerriero volante con il compito di liberare il regno d'origine dalla perfida minaccia dei maghi oscuri Minstrels. A sua disposizione quattro armature magiche (ispirate agli elementi: fuoco, acqua, terra e aria) con potenza ed ampiezza degli attacchi variabile, difronte a lui sei livelli zeppi fino all'orlo ed anche di più di mostruosità di tutte le fogge e dimensioni.

Ad una struttura così collaudata, però, RED aggiunge diversi elementi originali che, grazie alla cura con la quale sono stati messi a punto, rendono la sua creazione notevolmente più personale e varia dell'agguerrita concorrenza. La prima caratteristica che balza all'occhio è la facoltà di poter scegliere l'ordine con il quale affrontare le aree da ripulire, in modo da evitare agilmente la frustrazione che potrebbe sopraggiungere nel caso si sia costretti a ripetere all'infinito una sezione particolarmente diabolica. La seconda, e più sostanziale, riguarda il sistema di gestione dell'armamento. Le capacità offensive e difensive di Randy vengono definite da due barre indicatrici: quella della salute, al termine della quale c'è il baratro del Game Over, e quella della magia, che indica il livello di potenza raggiunto dall'arma in uso. Quest'ultima è divisa in tre fasce di colore diverso che indicano altrettanti gradi di potenziamento. Il suo riempimento avviene con la raccolta di appositi emblemi rilasciati dai nemici abbattuti, con il conseguente incremento della capacità distruttiva del protagonista. Nel malaugurato caso si venga colpiti, però, oltre all'energia vitale, scenderà anche il livello della magia, provocando una graduale ma penalizzante riduzione della capacità di fuoco.

Prima di ogni mondo, comunque, al giocatore viene offerta la possibilità di acquistare, con le gemme recuperate durante gli scontri, i potenziamenti e gli ammenicoli necessari per facilitarsi la vita in battaglia. Questo insieme di fattori, fuso assieme alle meccaniche ludiche principali con magistrale armonia, costringe chi gioca a gestire in maniera intelligente il proprio bottino in denaro, in modo da avere sempre a disposizione gli strumenti di distruzione più adatti alle insidie che si trova a dover affrontare. Uno spessore strategico che genera profondità e varietà, donando a Winds of Thunder anche un indiretto metodo di autoregolamentazione del tasso di sfida, il quale, pur evitando gli eccessi di tanti sparatutto contemporanei, rimane comunque arcigno al punto giusto.

Ma non finiscono certo qui le qualità del titolo RED. Sfruttando fino all'estremo un hardware che sembrava non avere limiti, i tecnici ed i musicisti della piccola ditta giapponese hanno tirato fuori dal cilindro un gioiello dallo scintillio accecante: non sono tanto l'immane numero di sprites contemporaneamente a schermo, il fluidissimo scorrimento parallattico e la quantità di dettagli e colori a lasciare a bocca aperta, ma il modo in cui tale dimostrazione di maestria tecnica viene messa al servizio di una direzione artistica estremamente raffinata ed in grado di rapire anche il più freddo dei videogiocatori. L'intensità annichilente dell'azione, il ritmo mozzafiato, la spettacolarità delle situazioni, la varietà e l'efficacia dell'enemy design raggiungono altezze siderali, posizionando il gioco ai vertici del genere a cui appartiene. La colonna sonora su traccia audio, poi, è monumentale, con una scelta apparentemente illimitata di indimenticabili brani autografi in stile Epic e Power Metal, tra Blind Guardian e tardi Iron Maiden.

Alla luce di tutto ciò, Wind of Thunder rimane tutt'oggi uno dei più incredibili capolavori mai usciti sull'8 bit targato NEC, impareggiabile compendio di irresistibili meraviglie, capace di mescolare sublime spettacolarità e sostanziosa giocabilità come a pochi, pochissimi altri è riuscito, con il risultato di far innamorare sin dalla prima partita chi vi si accosta. Per chi vuole bene al videogioco e si vuole bene come videogiocatore, recuperare il CD-ROM che lo ospita diviene quindi un imperativo categorico.
Andrea Corritore
Winds ot Thunder

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