SUPER MARIO WORLD

GENERE: Platform | PRODUTTORE: Nintendo | SVILUPPATORE: EAD Staff | GIOCATORI: 1 | ANNO: 1990
Se è vero che la grandezza dei movimenti si misura anche dal loro manifesto, allora il gioco di piattaforme fa senza dubbio parte della cerchia dei più grandi, perché il suo manifesto è Super Mario World. Dopo aver reinventato e rivoluzionato il genere più volte nel corso degli anni (dalla trilogia di Donkey Kong al fondamentale Super Mario Bros. 3), la coppia delle meraviglie Miyamoto/Tezuka scolpisce un'altra pietra miliare, che va a battezzare con una cerimonia indimenticabile l'appena nato Super Famicom.

Super Mario World è uno degli snodi evolutivi più importanti per l'intero genere a cui appartiene. Il canovaccio da cui parte è il solito: nei panni dell'indraulico italiano Mario, il giocatore deve affrontare una serie di aree a scorrimento multidirezionale (alle quali accede muovendosi su una mappa con visuale dall'alto) con lo scopo di liberare la povera principessa Peach, rapita per l'ennesima volta dal malvagio Bowser. Ma se il primo impatto è confortevolmente familiare, bastano pochi minuti per rendersi conto di come sul fuoco ci sia molta più carne di quanta non se ne riesca a mangiare. Il cuore del ludogodimento è infatti la scoperta progressiva di un mondo apparentemente minuscolo (è possibile finire il gioco visitandone appena dodici sezioni) ma in realtà immenso (in tutto ce ne sono novantasei). Il meccanismo è tanto semplice quanto diabolico: i luoghi segnalati sulla cartina virtuale con un cerchio rosso hanno più di un'uscita. Scoprendole tutte si aprono nuove strade che a loro volta portano a livelli altrimenti nascosti all'interno di molti dei quali è possibile scovare altri livelli nascosti che contengono ulteriori livelli nascosti, trasformando la progressione in un'esaltante matrioska digitale. In Super Mario World il senso di avventura diviene perciò il motivo principale che tiene incollati al joypad, grazie ad una complessità e ad una ricchezza strutturale senza limiti.

L'opera Nintendo diviene di conseguenza il paradiso del cultore dell'esplorazione. Già dopo poche partite ci si trova ad analizzare in maniera quasi psicotica ogni centimetro dello schermo ed anche quando si è trovato ciò che si cercava il dubbio di aver lasciato indietro qualcosa è grande e spinge a rivisitare ancora la zona appena completata. Il coinvolgimento si eleva a livelli impensabili. Lo spirito di osservazione e l'ingegno sono sempre premiati. La gratificazione è enorme ed il divertimento garantito. Tuttavia il capolavoro della grande "N" non è solo questo. Esattamente come negli altri episodi, Miyamoto e Tezuka ci prendono per mano per condurci in un meraviglioso viaggio alla scoperta del gioco di piattaforme definitivo. Il sistema di controllo è nel contempo intuitivo e completo. La varietà e la genialità confluite nell'ideazione dei livelli toccano vette irraggiungibili per chiunque. La semplificazione dell'inventario (si passa dagli oltre venti oggetti disponibili nel precedente capitolo ad appena sei, Yoshi compreso) coincide con una maggiore importanza strategica data ai singoli potenziamenti, a tutto vantaggio della profondità. Super Mario World è quindi una monumentale opera di ingegneria videoludica. Perché, più di ogni altra cosa, la creazione dei due artisti nipponici è equilibrio.

Equilibrio tra azione e pensiero, tra velocità e analisi, tra mistero e rivelazione. Un equilibrio tanto difficile da ottenere quanto fenomenale è il risultato nel caso ci si riesca. E quel caso lo avete proprio sotto gli occhi. "You Are Super Player!!" ci dicono, in un invidiabile angrish, i programmatori quando riusciamo a raggiungere il termine del secondo mondo nascosto. "Solo Grazie a Voi" viene spontaneo rispondere, perchè l'immensa grandezza del loro manifesto sarà sicuramente studiata a lungo nel corso della storia della nostra ancora giovane passione.
Andrea Corritore
Super Mario World

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