PARASOL STARS: THE STORY OF BUBBLE BOBBLE III

GENERE: Platform | PRODUTTORE: Taito | SVILUPPATORE: Working Designs | GIOCATORI: 1-2 | ANNO: 1991
Oltre che un capolavoro totale, Parasol Stars è anche e soprattutto l'equivalente binario di un viaggio allucinogeno causato da un'indigestione di meringhe aromatizzate all'LSD. L'apparente torpore esteriore indotto dai suoi accesi e vibranti cromatismi, dalle sue ipnotiche musiche e dal piglio psichedelico della sua costruzione estetica è infatti foglia di fico con cui viene coperta una viceversa intensissima attività cerebrale, visto che chi si perde nei suoi coloratissimi meandri non smette di pensare ad esso nemmeno quando si è allontanato dal pad. E provando, tra l'altro, a colpire chiunque gli stia accanto con un ombrello al grido di: "dammi la corona da ottomila punti porcoddio! Me la merito!".

Prima di iniziare l'esperienza però, è sempre buona regola conoscere la merce e chi la spaccia. Parasol Stars è il terzo ed ultimo capitolo di una trilogia delle meraviglie iniziata nel 1986 da Bubble Bobble e proseguita nel 1987 da Rainbow Island. Lo scopo del giocatore è ripulire dalla feccia nemica una serie di livelli monoschermo (ma non mancano quelli tanto vasti da rendere necessario l'utilizzo dello scorrimento orizzontale) fino ad arrivare al temuto scontro finale. Per riuscire nell'impresa, i protagonisti Bub e Bob hanno a disposizione una nuova arma: il parasole. Brandirlo contro i cattivi significa paralizzarli. In questo stato possono essere raccolti e portati in giro per finire scagliati contro i loro simili, in modo da creare letali carambole che fanno schizzare il punteggio alle stelle. A volte le celebri bolle di sapone su cui era incentrato il primo episodio fanno il loro ritorno: di vari tipi ed effetti, possono essere anch'esse raccolte con il colorato ombrellino sino a formarne una gigantesca che nel momento in cui viene fatta scoppiare si trasforma in arma letale per l'eliminazione di grandi quantità di nemici. Ultima prerogativa del parasole è quella di poter planare durante i salti, modificando direzione e velocità di caduta.

La struttura di Parasol Stars è tutta qui, edificata attorno pochi e ben selezionati elementi. Eppure, come la tradizione Taito insegna, non bisogna mai fermarsi alle apparenze, perché sotto il semplicissimo approccio si nasconde un impianto interattivo così raffinato e complesso da sembrare pensato da Archimede Pitagorico sotto mescalina. Approfondendo le possibilità operative dei personaggi e le reazioni degli altri elementi alle azioni del giocatore, si scoprono così meccaniche di profondità ed equilibrio superiori. Un universo parallelo la cui composizione è fatta di puro, incorrotto, divertimento. Presto ci si ritrova a formulare tattiche degne del miglior Rommel per poter eliminare tutti i cattivi in un colpo solo, combattendo anche contro le trappole che la conformazione stessa delle aree oppone e sfruttando le eventuali bolle speciali nel modo più appropriato al contesto. I potenziamenti, da raccogliere all'ultimo secondo prima che scompaiano, sono tantissimi e dagli effetti più disparati, garantendo sempre nuove sorprese ad ogni partita.

L'ossessione è solo una: il punteggio. E inerpicarsi in cima alla tabella dei campioni è tanto difficile quanto appagante, oltre ad essere un obiettivo realizzabile in una quantità di modi che ha del miracoloso. La natura policroma e sfaccettata di avversari e livelli, i segreti come se piovesse, la perfezione formale (comandi, collisioni e livello di difficoltà) sono tutti elementi che rendono Parasol Stars l'emblema stesso del concetto di "giocabilità sopraffina". E poi c'è la modalità per due giocatori dove, nonostante a volte lo scorrimento possa provocare qualche piccolo problema di leggibilità della scena, tutto ciò che di buono c'è nel singolo viene raddoppiato, facendo raggiungere ai due sprovveduti che vi si sottopongono l'orgasmo videoludico più intenso della loro carriera.

Parasol Stars è il punto più alto mai raggiunto da una saga che ad ogni uscita si poneva ai vertici del videogioco tutto. Ed il giocatore, una volta ripresosi dal viaggio, si ritrova con un gran mal di testa, tutto sudato e confuso ma consapevole di aver vissuto una delle più incredibili esperienze che l'intrattenimento elettronico possa offrire. E, naturalmente, altrettanto certo che prima o poi ci ricascherà di nuovo...
Andrea Corritore
Parasol Stars

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