SUPER SIDEKICKS

GENERE: Sport\Soccer | PRODUTTORE: SNK | SVILUPPATORE: interno | GIOCATORI: 1-2 | ANNO: 1992
La perduta arte del gioco di calcio da sala rigorosamente nipponico. Un genere con regole ed estetica ben definite, capaci di creare un irresistibile quanto inconfondibile immaginario ed alle quali anche SNK, nel lontano 1992, scelse con convinzione di aderire. Solo che l’immenso talento dei suoi creativi le consentì di inerpicarsi immediatamente sul gradino più alto del podio, per lo meno fino a quel momento (in seguito sfidanti e campioni allenati in altri vivai non mancheranno di certo, soprattutto quelli con scritto Tecmo, Taito e Human sul cartellino).

Super Sidekicks (noto come Tokuten Ou nel paese del Sol Levante) ha tutto ciò che serve per esaltare chiunque sia anche solo lontanamente appassionato di pallone digitale e non abbia alcuna pretesa all'infuori della più elementare ma intensa giocabilità: grafica spettacolare e dagli irresistibili toni fumettosi, graziata da una pioggia di colori saturi e caldissimi e da un avanguardistico effetto zoom che esalta i momenti salienti; messa in scena ironicamente sopra le righe, con sequenze animate platealmente esagerate ad incorniciare ogni evento che si verifica prima, dopo e durante le partite; fondamentali interattivi estremamente curati e precisi (con collisioni, risposta ai comandi e bilanciamento della difficoltà da manuale) ed un sistema di controllo tanto semplice ed intuitivo quanto così ben studiato ed implementato da consentire al giocatore, in poche, semplici, mosse e con appena due tasti, un’amplissima gamma di tocchi e movimenti. Intelligentemente la funzione dei pulsanti cambia a seconda che ci si trovi in possesso della palla (passaggio\tiro) oppure no (scivolata o spallata) con tutta un’altra serie di possibilità operative che si aggiungono automaticamente in base al contesto (cross, colpi di testa, rovesciate, passaggi filtranti). Ed è proprio questo il pregio principale del titolo targato Osaka: la sua immediatezza che mai sfocia nella superficialità, considerato che, sorprendentemente, è possibile costruire con successo azioni discretamente articolate ed appaganti. Certo, siamo lontani anni luce dalla ricchezza e dalla complessità delle simulazioni calcistiche coeve e future, ma ciò è intimamente connesso all’obiettivo che i programmatori SNK si diedero e cioè proporre una produzione orgogliosamente ideata, progettata e realizzata con il preciso obiettivo di dare il massimo sin da subito e di regalare tonnellate di adrenalinico divertimento anche senza mettersi a studiare poderosi libretti di istruzioni. E’ quindi un’opera perfetta nella sua asciutta, minimale, semplicità, Super Sidekicks, capace di divertire sia in solitudine quanto, soprattutto, in compagnia di un amico o presunto tale. In questo caso, oggi come allora, c’è davvero da perdere la testa: i limiti dell'intelligenza artificiale scompaiono e conseguentemente le meccaniche vengono valorizzate al massimo, generando infuocate sequenze di sfide e rivincite che trascinano chi si trova al di qua dello schermo in un interminabile vortice di assuefazione, agonismo virtuale e travolgente spasso.

Il successo fu ovviamente immediato e clamoroso, marchiando a fuoco quella indimenticabile stagione del videogioco e aprendo la strada a ben tre seguiti che arricchiranno la scarnissima formula del capostipite con numerose aggiunte ludiche e visive in grado di renderli la quintessenza stessa del genere di appartenenza, ancora oggi venerati e mitizzati da schiere di nostalgici appassionati. Episodi al limite del capolavorico quelli, ma per una volta fateci andare controcorrente: il concetto del “meno è più”, plasticamente incarnato da questo primo, storico, capitolo, è purissimo, incendiario, concentrato di spirito Arcade. E noi, da incontentabili vecchiacci, non possiamo fare a meno di preferirlo.
Andrea Corritore
Super Sidekicks

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